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Wall Expo

Una campagna di
Rafael Vindigni

Contatti

Una campagna di
Rafael Vindigni

Wall Expo

Campagna terminata
  • Raccolti € 340,00
  • Sostenitori 12
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
Rafael Vindigni

Contatti

Il Progetto

wall psike

Crediamo fermamente che il circuito ufficiale delle gallerie sia solo per chi se le puo permettere. Per questo la nostra associazione si fonda nell'intento di dare spazio e voce ad autori che riteniamo di particolare qualità espressiva senza chiedere loro nessun contributo in quanto sosteniamo la nostra idea di arte democratica.
Siamo dunque alla ricerca di fondi per far fronte alle spese di gestione del presente progetto che, grazie ad un'attenta ricerca sul web, vede una selezione di artisti non solo dall'Italia ma da tutta Europa.

Wall è un’ esposizione collettiva d’arte in cui vari artisti nazionali e internazionali, selezionati dai curatori dell’Associazione Psike, sono stati invitati a confrontarsi e lavorare su un tema ancora oggi molto attuale: il Muro, i Muri.

Abstract del progetto:
Il muro è prima di tutto una parola, un nome di cosa singolare, maschile, concreto. Il muro, i muri, le mura sono sempre molto concreti. La loro funzione è quella di separare, fermare, dividere quello che rimane da un lato di esso da quello che esiste dall’altro. Se si sente la necessità di tenere i due lati divisi, è implicito che il tenerli insieme è più difficoltoso.
Chi costruisce il muro inizia ad autodefinirsi con caratteristiche contrarie o in rivalità rispetto a quelle che rimangono fuori dal muro.
Il muro è un confine, una barriera verso l’altro, verso ciò che viene reputato talmente diverso da sé che tentare di capirlo, accettarlo, non è possibile ingentemente, e, quindi, il muro diviene una soluzione, una extrema ratio che solleva da alternative più impegnative. Si tenta di annientare il fuori non vedendolo più.
Se volessimo essere schierati potremmo dire che è un difendersi da ciò che è troppo complesso, estraneo, ignoto, talmente diverso che affrontandolo o tendendogli una mano , saremmo costretti a mettere in dubbio tutte le certezze ormai acquisite su noi stessi. Metterci in dubbio, sia mai. Vacillare, sia mai.
Se non possiamo più girarci dall’altra parte, non resta altro che eliminare ciò che non vogliamo vedere dal nostro orizzonte con ogni mezzo.
Attualmente nel mondo diversi Stati democratici hanno costruito muri su alcune loro frontiere. Gli Usa hanno un muro con il Messico, non con il Canada; la Spagna ha un muro con il Marocco (Melilla) non con la Francia, l’Ungheria con la Serbia, non con la Repubblica Ceca. Ciò non vuole suggerire niente sul giusto o lo sbagliato, sugli atti che uno Stato vuole compiere per mantenere la propria stabilità e sovranità sul proprio territorio. Ognuno in casa sua è padrone di gestire la Storia come meglio crede.
Nel 2015 sono 45 i muri di confine nazionali. Ma quanti in realtà sono i muri che abbiamo costruito nelle nostre città, nei nostri paesi? I confini tra le periferie e i quartieri bene, tra i posti frequentabili e quelli non? Le nostre proprietà private a volte
inviolabili anche dai nostri stessi amici.
E dentro noi stessi quanti muri abbiamo costruito per difesa o utilità? Eppure il muro non ha solo un’accezione negativa. Basta pensare all’ architettura base delle nostre case, delle nostre stanze. Sono fatte di muri per la maggior parte, ma hanno incastrate, costruite appositamente, l’unica soluzione: la porta.
Porte che ci fanno uscire per incontrare gli altri e che fanno entrare altri nel nostro mondo. Porte che fanno entrare la luce.



Wall is a collective art exhibition. Several international and national artists have been selected by the curators of Psike association, and invited to work on a theme currently still relevant: Walls.

Abstract of the project:
“Wall” is above all a word: the name, singular and concrete, of a thing.
Walls are always very concrete. Their use is to sunder, stop, separate, entities living on the two sides of them. When to keep things divided is felt as necessary, to hold them together becomes more and more difficult.
Those who build a wall begin defining themselves as endowed with peculiar qualities, contrary to those of the people who live on the other side.
A wall is a border, a barrier against the other, against what is held to be so alien that it is impossible even to try to understand or accept it. Therefore, building walls becomes an extreme solution to feel free from taking alternative, more demanding, actions. We try to annihilate the other by keeping it out of sight. In other words, it is a sort of defence from what is too complex, strange, unknown, or so different that facing or accepting it could lead us to question all our certainties.
If we cannot turn away, we can thus remove what we do not want to meet with.
At present in the world several democratic countries have built walls on their borders. There are walls between USA and Mexico, not between USA and Canada; Spain has a wall towards Morocco (Melilla) but not towards France; Hungary has one with Serbia but not with the Czech Republic.
This does not imply an evaluation either of what is right or wrong, or of the acts a country introduces for its stability and for the sovereignty over its territories.
In 2015 walls marking national borders are 45. How many in fact are the walls we have built in our cities and in our countries? We have boundaries between suburbs and upper class areas, between respectable and non-respectable places. We have private properties, sometimes not to be trespassed even by friends. And how many walls have we built within ourselves, for either security or convenience? Yet “wall” has not only a negative meaning: it is sufficient to think of the architecture of our houses, of our rooms. They mainly consist of walls, built and united on purpose. The only way out is the door.
Through doors we go out to meet other people and others can enter our world. The light can come through.

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Ringraziamenti OnLine + Cartolina + Posto Riservato + Stampa + Catalogo
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Ringraziamenti + Cartolina + Ingresso Spettacolo + Stampa Opera + Catalogo + Opera Media

Ringraziamenti OnLine + Cartolina + Posto Riservato + Stampa + Catalogo
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Un'opera d'arte contemporanea a scelta del curatore fra fotografie d'autore di circa cm 40x60 o un dipinto originale di circa cm 20x20.

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Commenti (6)

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  • RV
    Raf Grandi e spettacolari artisti per Wall 2016!!!!!!
    • MN
      Maruska Daje!
      • RD
        Raffaele Avanti tutta!
        • MF
          Marco Avanti tutta, siete forti!
          • dc
            debora Grande! Grazie per l'augurio
            • fm
              ferdinando sperando di volare sempre più alto....

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